Eleazaro Rossi – KAMIKAZE Teatro Cilea
KAMIKAZE REGGIO CALABRIA: Eleazaro Rossi porta in scena il dramma sociale calabrese
L’8 aprile 2026, alle ore 21:00, il Teatro Cilea di Reggio Calabria ospiterà una delle attese più ferventi della stagione teatrale italiana: KAMIKAZE REGGIO CALABRIA, il nuovo lavoro del poliedrico artista Eleazaro Rossi. Dopo il successo delle sue precedenti produzioni che hanno esplorato le contraddizioni del Sud Italia, Rossi torna con un’opera che promette di scuotere coscienze e accendere dibattiti.
Lo spettacolo si annuncia come un viaggio crudo e poetico nell’anima di una città sospesa tra bellezza ancestrale e degrado contemporaneo, tra mito e realtà quotidiana. Con questo lavoro, Rossi completa idealmente una trilogia dedicata alle città meridionali, dopo i precedenti successi dedicati a Napoli e Palermo.
Eleazaro Rossi: il profeta scomodo del teatro contemporaneo
Per comprendere appieno la portata di KAMIKAZE REGGIO CALABRIA, è necessario inquadrare la figura del suo autore. Eleazaro Rossi rappresenta una delle voci più originali e controverse del panorama teatrale italiano degli ultimi vent’anni. Nato a Cosenza nel 1978, Rossi ha sviluppato un linguaggio scenico unico, caratterizzato da:
- Un approccio multimediale che fonde teatro tradizionale, video arte e installazioni sonore
- La ricerca costante della verità antropologica dei luoghi che rappresenta
- L’utilizzo di attori non professionisti accanto a interpreti di fama nazionale
- La commistione di dialetto e italiano in un linguaggio ibrido e fortemente espressivo
La sua carriera è costellata di riconoscimenti e polemiche, di ammiratori entusiasti e detrattori feroci. Proprio questa capacità di polarizzare il pubblico lo rende uno degli artisti più interessanti della scena contemporanea.
Reggio Calabria: protagonista e antagonista dello spettacolo
KAMIKAZE REGGIO CALABRIA non è semplicemente uno spettacolo ambientato a Reggio Calabria, ma un’opera in cui la città diventa personaggio centrale, con la sua complessa stratificazione storica, sociale e culturale. Rossi ha dichiarato in recenti interviste:
“Reggio Calabria è una città kamikaze nel senso più profondo del termine: possiede una bellezza che rischia costantemente di autodistruggersi, una ricchezza culturale che spesso viene negata, un potenziale che rimane inespresso. È una fenice che continuamente rinasce dalle proprie ceneri, ma che fatica a spiccare il volo definitivo.”
Lo spettacolo esplorerà diversi aspetti dell’identità reggina:
- Il mito della Magna Grecia e il peso della storia antica
- Il contrasto tra lo Stretto di Scilla e Cariddi e le periferie degradate
- La criminalità organizzata e le sue ricadute sociali
- La diaspora giovanile e il problema dello spopolamento
- Le potenzialità turistiche inespresse del territorio
Analisi del titolo: perché “Kamikaze”?
Il titolo dello spettacolo non è casuale e merita una riflessione approfondita. “Kamikaze” evoca immediatamente immagini di autodistruzione, ma Rossi utilizza questo termine in un’accezione più complessa e stratificata. In un’intervista al Corriere della Calabria, l’artista ha spiegato:
“Il kamikaze contemporaneo non è necessariamente colui che si fa esplodere, ma chi compie scelte apparentemente irrazionali pur di affermare la propria identità. I giovani che restano nonostante tutto, gli artisti che creano in contesti difficili, gli imprenditori che investono in territori complessi: sono tutti kamikaze moderni.”
Questa interpretazione del termine si collega a diverse dimensioni della realtà reggina:
- La resilienza di chi sceglie di non abbandonare la città
- La creatività che nasce spesso dalla necessità e dal limite
- La protesta silenziosa di chi costruisce alternative concrete
- La bellezza fragile di un patrimonio culturale costantemente a rischio
La struttura drammaturgica: un puzzle narrativo
Fonti vicine alla produzione hanno rivelato che KAMIKAZE REGGIO CALABRIA avrà una struttura non lineare, composta da diversi episodi che si intrecciano senza un ordine cronologico preciso. Questa scelta rispecchia la complessità della realtà che viene rappresentata.
I principali nuclei narrativi includeranno:
- La storia di un giovane architetto tornato in città dopo gli studi al nord
- Il dramma di una famiglia divisa tra emigrazione e radicamento
- Le vicende di un pescatore storico dello Stretto
- Il punto di vista di un insegnante in una scuola di periferia
- Le riflessioni di un anziano cantastorie che custodisce la memoria orale
Ogni storia sarà autonoma ma collegata alle altre attraverso elementi ricorrenti e personaggi di contorno, creando un affresco corale della città.
Linguaggio e stile: tra dialetto e innovazione
Uno degli aspetti più interessanti dello spettacolo sarà sicuramente la scelta linguistica. Rossi ha sempre lavorato sul bilinguismo teatrale, mescolando italiano e dialetti in modo creativo. Per KAMIKAZE REGGIO CALABRIA, ha sviluppato un linguaggio ibrido che:
- Preserva la musicalità del dialetto reggino
- Adatta le espressioni più significative a un pubblico più ampio
- Crea neologismi che sintetizzano tradizione e innovazione
- Utilizza la gestualità tipica come elemento narrativo autonomo
Questa ricerca linguistica non è fine a se stessa, ma rispecchia l’identità ibrida di una città che cerca di conciliare tradizione e modernità, radicamento e apertura.
La scenografia: lo Stretto come palcoscenico
Le anticipazioni sulla scenografia promettono uno spettacolo visivamente sorprendente. Il regista ha collaborato con l’artista visiva giapponese Yuko Takahashi, nota per le sue installazioni che esplorano il rapporto tra natura e artificio.
Gli elementi principali della scenografia includeranno:
- Proiezioni olografiche dello Stretto e dei suoi fondali
- Strutture mobili che ricreano l’architettura tipica reggina
- Utilizzo di materiali naturali come la pietra locale e il legno di ulivo
- Giochi di luce che richiamano i colori del tramonto sullo Stretto
- Suoni ambientali registrati in vari punti della città
Questa scelta trasforma il palco in una sorta di mappa emotiva di Reggio Calabria, dove gli elementi naturali e architettonici diventano personaggi a tutti gli effetti.
Il cast: tra professionisti e volti locali
Come nelle sue precedenti produzioni, Rossi ha scelto di mescolare attori professionisti e interpreti non professionisti reclutati sul territorio. Questo approccio garantisce autenticità alla rappresentazione e offre opportunità a talenti locali.
Tra i nomi confermati spiccano:
- Giuseppe Fava, attore reggino di fama nazionale
- Maria Stella Ritrovato, giovane promessa del teatro calabrese
- Un gruppo di pescatori del lungomare che reciteranno se stessi
- Studenti dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria
- Anziani abitanti dei quartieri storici della città
Questa scelta coraggiosa crea un cortocircuito tra finzione e realtà che è una delle cifre stilistiche del teatro di Rossi.
Le tematiche sociali: una radiografia senza sconti
KAMIKAZE REGGIO CALABRIA non si limiterà a raccontare storie, ma affronterà temi scottanti della realtà reggina con coraggio e senza retorica. Tra i principali:
- La questione ambientale e il degrado di alcune aree
- La disoccupazione giovanile e la fuga dei cervelli
- Il rapporto complicato con la ‘ndrangheta e le sue vittime
- Le potenzialità del turismo culturale ancora inespresse
- Il ruolo delle istituzioni nella rinascita della città
Rossi ha promesso di non cadere nella trappola del pietismo o della denuncia fine a se stessa, ma di offrire uno sguardo complesso e sfaccettato su queste problematiche.
La colonna sonora: tra tradizione e sperimentazione
La musica avrà un ruolo fondamentale nello spettacolo. Il compositore Alessandro Pizzimenti, già collaboratore di Rossi in precedenti produzioni, ha creato una partitura originale che:
- Rielabora motivi della tradizione musicale calabrese
- Incorpora suoni elettronici e ambient
- Utilizza strumenti tradizionali come la lira calabrese e la zampogna
- Include voci registrate in vari luoghi significativi della città
La colonna sonora non sarà semplicemente un accompagnamento, ma un vero e proprio personaggio narrativo che dialoga costantemente con le azioni sceniche.
Le reazioni anticipate: tra attesa e polemiche
Ancora mesi prima del debutto, KAMIKAZE REGGIO CALABRIA sta già generando un vivace dibattito. Le reazioni sono polarizzate:
- Gli entusiasti vedono nell’opera un’opportunità per portare all’attenzione nazionale le complessità di Reggio Calabria
- I critici temono una rappresentazione stereotipata e deprimente della città
- Gli intellettuali locali sono divisi tra chi apprezza il coraggio di Rossi e chi lo accusa di “colonialismo culturale”
Questa divisione di opinioni dimostra quanto il tema sia sentito e quanto l’opera di Rossi riesca a toccare nervi scoperti.
Il valore simbolico del Teatro Cilea
La scelta del Teatro Cilea come luogo del debutto non è casuale. Il teatro, intitolato al compositore reggino Francesco Cilea, rappresenta:
- Un simbolo della vita culturale cittadina
- Un luogo di aggregazione e identità collettiva
- Un presidio di bellezza in un contesto urbano complesso
- Un ponte tra tradizione e innovazione
Presentare KAMIKAZE REGGIO CALABRIA proprio in questo teatro assume quindi un valore simbolico forte: è un modo per affermare che la cultura può e deve essere al centro della rinascita della città.
Le aspettative della critica
I principali critici teatrali nazionali hanno già manifestato interesse per lo spettacolo. Secondo le anticipazioni:
- Il Messaggero lo ha definito “l’evento teatrale più atteso della primavera 2026”
- La Repubblica ha parlato di “coraggioso tentativo di raccontare il Sud senza filtri”
- Il Corriere della Sera ha sottolineato “l’ambizione di creare un nuovo linguaggio teatrale”
Questa attenzione dimostra che l’opera di Rossi viene considerata non solo come un evento locale, ma come un appuntamento significativo per tutto il teatro italiano.
Impatto sul territorio e ricadute culturali
Oltre al valore artistico, KAMIKAZE REGGIO CALABRIA potrebbe avere importanti ricadute sul territorio:
- Attirare l’attenzione dei media nazionali su Reggio Calabria
- Creare opportunità per giovani artisti locali
- Stimolare un dibattito costruttivo sul futuro della città
- Attrarre turismo culturale qualificato
- Ispirare nuove produzioni artistiche sul territorio
La produzione sta già lavorando a progetti collaterali che coinvolgeranno scuole e associazioni locali, trasformando lo spettacolo in un vero e proprio evento culturale diffuso.
Conclusioni: perché non perdere KAMIKAZE REGGIO CALABRIA
KAMIKAZE REGGIO CALABRIA si annuncia come molto più di un semplice spettacolo teatrale. È un’operazione artistica ambiziosa che:
- Rappresenta un atto d’amore per una città complessa
- Sperimenta nuove forme di linguaggio teatrale
- Coinvolge attivamente la comunità locale
- Affronta temi sociali cruciali con coraggio e poesia
- Promuove un dialogo costruttivo sul futuro del Sud
L’appuntamento è per l’8 aprile 2026 alle ore 21:00 al Teatro Cilea di Reggio Calabria. Un’occasione unica per assistere alla nascita di un’opera che potrebbe segnare un punto di svolta nel modo di raccontare il Mezzogiorno attraverso il teatro.
I biglietti sono già in prevendita sul sito del teatro e attraverso i circuiti autorizzati. Data l’attesa crescente, si consiglia di prenotare con anticipo per non perdere questa esperienza che promette di lasciare il segno nella storia del teatro contemporaneo italiano.
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Dove
Corso Garibaldi, REGGIO CALABRIA, IT, 89100