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Mario Calabresi “Anni Settanta. Terrore e Diritti” Teatro Regio

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Mario Calabresi “Anni Settanta. Terrore e Diritti” Teatro Regio

Anni Settanta. Terrore e Diritti: Mario Calabresi Svela le Radici del Nostro Presente al Teatro Regio di Parma

Il 5 dicembre 2025, alle ore 21:00, il Teatro Regio di Parma aprirà le sue porte a uno degli eventi culturali più attesi della stagione. Mario Calabresi, giornalista e scrittore di fama nazionale, presenterà il suo nuovo libro “Anni Settanta. Terrore e Diritti” in una serata che promette di essere molto più di un semplice incontro letterario. L’evento, che si terrà nello storico teatro di Via Giuseppe Garibaldi, 16, rappresenta un’occasione unica per approfondire una delle decadi più complesse e contraddittorie della storia italiana recente, un periodo che continua a influenzare il nostro presente in modi spesso sottovalutati.

Calabresi, con il suo approccio giornalistico rigoroso e la sua capacità narrativa coinvolgente, guiderà il pubblico attraverso un viaggio nella memoria collettiva del paese, esplorando le tensioni, le conquiste e le ferite di un’epoca di trasformazioni radicali. Gli anni Settanta in Italia furono infatti caratterizzati da un paradosso fondamentale: da un lato la violenza politica e il terrorismo che insanguinarono le piazze, dall’altro un’impressionante espansione dei diritti civili e sociali che avrebbe plasmato il volto moderno della nazione.

Il Decennio che Ha Cambiato l’Italia: Tra Ombre e Luci

Nel suo ultimo lavoro, Calabresi approfondisce le dinamiche che resero gli anni Settanta un crocevia decisivo per il destino dell’Italia repubblicana. Attraverso documenti d’archivio, testimonianze dirette e un’analisi storica approfondita, l’autore ricostruisce il clima di un’epoca in cui la paura e la speranza convissero in un equilibrio precario. Il terrorismo di estrema destra e sinistra, con i suoi picchi tragici come la strage di Piazza della Loggia a Brescia e quella di Bologna, rappresentò l’aspetto più buio di quegli anni, mentre le battaglie per i diritti civili, il lavoro e l’emancipazione femminile disegnavano un percorso di progresso che avrebbe portato frutti significativi.

La ricerca di Calabresi si distingue per l’attenzione alle storie individuali, alle voci di chi visse in prima persona quelle trasformazioni. Come egli stesso afferma in un’intervista preparatoria all’evento: “Non si può comprendere veramente un’epoca senza ascoltare le storie di chi l’ha attraversata. Gli anni Settanta non furono solo ideologie e scontri politici, furono soprattutto persone che cercavano di costruire il proprio futuro in un contesto di grande incertezza e cambiamento”.

Le Conquiste Sociali che Hanno Ridisegnato la Società Italiana

Uno degli aspetti centrali del libro, che verrà approfondito durante la serata al Teatro Regio, riguarda le grandi conquiste sociali che caratterizzarono il decennio. Calabresi dedica particolare attenzione a:

  • La legge sul divorzio (1970) e la successiva conferma attraverso il referendum del 1974, che segnò una tappa fondamentale nel processo di secolarizzazione della società italiana e nell’affermazione dell’autodeterminazione individuale.
  • Lo Statuto dei Lavoratori (1970), che rappresentò una pietra miliare nella protezione dei diritti dei lavoratori e nell’equilibrio dei rapporti tra dipendenti e datori di lavoro.
  • La legge sull’aborto (1978), che nonostante le controversie e le successive modifiche, costituì un riconoscimento importante dei diritti delle donne e della loro libertà di scelta.
  • La riforma del diritto di famiglia (1975), che eliminò molte discriminazioni tra coniugi e riconobbe la parità giuridica tra marito e moglie.
  • Il sistema sanitario nazionale (1978), che istituì un servizio sanitario universalistico, garantendo l’assistenza medica a tutti i cittadini indipendentemente dalla loro condizione economica.

Queste conquiste legislative, nate spesso da movimenti di base e da un ampio dibattito sociale, modellarono profondamente il volto dell’Italia contemporanea, creando un tessuto di protezioni e diritti che ancora oggi costituisce un pilastro fondamentale della nostra convivenza civile.

Il Biennio 1977-1978: L’Apice della Tensione e della Trasformazione

Calabresi dedica particolare attenzione al biennio 1977-1978, un periodo di straordinaria intensità in cui le contraddizioni del decennio raggiunsero il loro apice. Da un lato, il movimento del ’77 rappresentò l’ultima grande ondata di mobilitazione giovanile del decennio, con le sue istanze di cambiamento radicale e le sue forme di protesta innovative. Dall’altro, la strategia della tensione raggiunse nuove vette con il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, evento che segnò profondamente la coscienza nazionale e rappresentò un punto di non ritorno nella storia della Repubblica.

Proprio in questi anni, tuttavia, si consumò anche il passaggio cruciale tra la fase più acuta del conflitto sociale e l’inizio di un processo di normalizzazione e integrazione delle istanze di cambiamento all’interno delle istituzioni democratiche. Come sottolinea Calabresi: “Il 1978 fu un anno spartiacque: mentre le Brigate Rosse rapivano e uccidevano Aldo Moro, il Parlamento approvava la legge sull’aborto e nasceva il Servizio Sanitario Nazionale. Questa simultaneità di eventi apparentemente contraddittori ci racconta molto sulla complessità di quegli anni e sulla capacità del paese di cercare una via d’uscita dalla crisi attraverso sia la fermezza democratica che l’ampliamento dei diritti”.

Le Radici del Terrorismo e la Risposta dello Stato

Uno dei capitoli più significativi del libro, che sarà al centro del dibattito al Teatro Regio, analizza le radici del fenomeno terroristico e la risposta delle istituzioni democratiche. Calabresi esamina sia il terrorismo nero (di destra) che quello rosso (di sinistra), evidenziando le differenze ideologiche ma anche le somiglianze nei metodi e nell’impatto destabilizzante sul sistema democratico.

L’autore ricostruisce con precisione:

  • L’evoluzione dei gruppi eversivi e le loro strategie
  • Le connessioni tra terrorismo e parti dello Stato (il cosiddetto “doppio Stato”)
  • Le reazioni dell’opinione pubblica e dei media
  • Le politiche di prevenzione e contrasto
  • Il ruolo dei servizi di intelligence
  • L’importanza della collaborazione di giustizia nel processo di smantellamento delle organizzazioni terroristiche

Attraverso documenti spesso inediti e testimonianze dirette, Calabresi offre una visione articolata di come lo Stato democratico seppe, non senza errori e ritardi, affrontare la sfida terroristica senza rinunciare ai propri principi fondamentali, trovando un equilibrio difficile tra esigenze di sicurezza e garanzia delle libertà civili.

La Cultura negli Anni Settanta: Tra Impegno e Trasformazione

Il libro di Calabresi non trascura l’aspetto culturale del decennio, esplorando come cinema, letteratura, musica e arte riflettessero e al tempo stesso influenzassero le trasformazioni in atto nella società. Gli anni Settanta videro fiorire un cinema politico e di impegno civile, con registi come Francesco Rosi, Elio Petri e i fratelli Taviani che affrontarono temi scottanti come la corruzione, le ingiustizie sociali e i rapporti di potere.

Parallelamente, la musica diventò un veicolo di protesta e di espressione giovanile, con il fenomeno della canzone politica e dei festival alternativi. La letteratura esplorò nuove forme narrative, spesso mescolando fiction e documentario, mentre le arti visive sperimentarono linguaggi innovativi che riflettevano la crisi delle forme tradizionali di rappresentazione.

Calabresi sottolinea come questa fioritura culturale non fosse separata dalle lotte politiche e sociali, ma costituisse piuttosto un terreno di elaborazione collettiva delle tensioni e delle speranze del decennio. La cultura diventò così un luogo di sperimentazione di nuove forme di comunità e di identità, anticipando in molti casi trasformazioni che si sarebbero consolidate nei decenni successivi.

Le Donne e la Rivoluzione Silenziosa

Uno dei meriti del libro di Calabresi è l’attenzione dedicata al ruolo delle donne nel trasformare la società italiana durante gli anni Settanta. Il decennio vide infatti un’imponente mobilitazione femminile che, partendo dalle battaglie per il divorzio e l’aborto, si estese a tutti gli ambiti della vita sociale, dal lavoro alla famiglia, dalla cultura alla politica.

Il movimento femminista sviluppò forme di organizzazione e di lotta innovative, ponendo questioni fino ad allora considerate private al centro del dibattito pubblico. Attraverso la pratica dell’autocoscienza e la creazione di spazi autonomi, le donne elaborarono una critica radicale dei rapporti di potere tra i sessi, mettendo in discussione non solo le disuguaglianze formali ma l’intera struttura patriarcale della società.

Calabresi ricostruisce questa “rivoluzione silenziosa” attraverso le voci delle protagoniste, mostrando come le conquiste legislative furono il risultato di un lungo lavoro di mobilitazione, sensibilizzazione e cambiamento culturale che coinvolse milioni di donne in tutto il paese. Come egli osserva: “La trasformazione dei rapporti tra uomini e women fu forse il cambiamento più profondo e duraturo degli anni Settanta, un processo che continua ancora oggi e che ha ridisegnato non solo le istituzioni ma la vita quotidiana di tutti”.

Il Nord e il Sud: Due Italie a Confronto

Un aspetto originale della ricerca di Calabresi è l’attenzione alle differenze territoriali nell’esperienza degli anni Settanta. Il libro esamina come le dinamiche del decennio si svilupparono in modo differente tra Nord e Sud, tra grandi città e aree periferiche, tra regioni industrializzate e zone ancora prevalentemente agricole.

Mentre nel triangolo industriale la conflittualità si concentrò soprattutto nelle fabbriche e nelle università, nel Mezzogiorno le lotte assunsero spesso caratteristiche diverse, intrecciandosi con le questioni irrisolte dello sviluppo economico e della modernizzazione. Allo stesso tempo, il terrorismo mostrò una geografia variegata, con epicentri nelle grandi città del Nord ma con propaggini e connessioni in tutto il paese.

Questa attenzione alla dimensione territoriale permette a Calabresi di offrire un quadro più sfumato e complesso del decennio, mostrando come gli anni Settanta non furono un’esperienza omogenea per tutto il paese, ma assunsero forme e significati diversi a seconda dei contesti locali e delle specifiche tradizioni politiche e culturali.

Le Memorie Divise e la Ricerca di una Riconciliazione

Uno dei temi più attuali affrontati da Calabresi riguarda le memorie divise degli anni Settanta e le difficoltà di elaborare un racconto condiviso di quel periodo. A distanza di quasi cinquant’anni, le interpretazioni del decennio continuano a dividere l’opinione pubblica e il mondo politico, con visioni spesso polarizzate che oscillano tra la demonizzazione e la nostalgia.

Il libro cerca di superare queste contrapposizioni attraverso un approccio che, senza indulgenze verso la violenza politica, riconosce la complessità delle motivazioni e delle esperienze di quegli anni. Calabresi evita sia la retorica della “condanna senza appello” sia quella della “giustificazione storica”, preferendo un esame attento delle responsabilità individuali e collettive che tenga conto del contesto in cui le scelte furono compiute.

Questa ricerca di una memoria condivisa non significa, tuttavia, appiattire le differenze o cancellare le responsabilità. Come l’autore afferma: “La riconciliazione non può basarsi sull’oblio o sulla giustificazione di ciò che è ingiustificabile. Deve piuttosto passare attraverso il riconoscimento delle sofferenze inflitte e subite, e attraverso la consapevolezza che il futuro della democrazia dipende dalla nostra capacità di fare i conti con il passato senza semplificazioni o rimozioni”.

Lezioni per il Presente: Cosa Ci Insegnano gli Anni Settanta Oggi

L’ultima parte del libro, che costituirà il cuore del dibattito al Teatro Regio, è dedicata alle lezioni che gli anni Settanta possono offrire al nostro presente. In un’epoca di nuove tensioni sociali, di crisi delle mediazioni tradizionali e di sfide globali, la esperienza di quel decennio appare straordinariamente attuale.

Calabresi individua alcune questioni cruciali:

  • Il rapporto tra conflitto e democrazia: Come conciliare la legittima espressione del dissenso con la salvaguardia delle istituzioni democratiche?
  • La gestione della diversità: Come costruire una società inclusiva che riconosca le differenze senza frammentarsi?
  • Il ruolo della memoria: Come elaborare un passato traumatico senza cadere nella rimozione o nella strumentalizzazione?
  • La trasformazione dei diritti: Come adattare il catalogo dei diritti alle nuove sfide del presente, dalla rivoluzione digitale alla crisi ambientale?

Queste domande, che attraversano il libro di Calabresi, saranno al centro del dibattito con il pubblico, in un dialogo che cercherà di trarre dagli anni Settanta indicazioni preziose per affrontare le sfide del nostro tempo.

Mario Calabresi: Una Voce Autorevole per Raccontare il Nostro Passato

La scelta di Mario Calabresi come guida attraverso il labirinto degli anni Settanta non è casuale. Figlio di Luigi Calabresi, il commissario di polizia assassinato nel 1972 da un commando di Lotta Continua, l’autore ha vissuto in prima persona le tragedie di quel decennio. Tuttavia, come dimostrano i suoi precedenti lavori, Calabresi ha sempre rifiutato la tentazione della vendetta o della chiusura identitaria, preferendo un approccio che unisce il rigore dell’indagine storica alla sensibilità del racconto umano.

La sua formazione giornalistica, maturata nelle redazioni di alcuni dei più importanti quotidiani italiani e internazionali, gli permette di coniugare l’attenzione al dettaglio documentario con la capacità di costruire narrazioni comprensibili e coinvolgenti per un pubblico ampio. Come direttore de La Stampa e in seguito come autore di libri di successo, Calabresi ha dimostrato una rara capacità di affrontare temi complessi senza semplificazioni, mantenendo sempre un equilibrio tra partecipazione emotiva e distanza critica.

Proprio questa combinazione di professionalità giornalistica e esperienza personale fa di lui la voce ideale per raccontare gli anni Settanta, un periodo in cui la storia nazionale e le biografie individuali si intrecciarono in modo particolarmente stretto e drammatico.

Perché Partecipare all’Evento del 5 Dicembre al Teatro Regio

L’incontro con Mario Calabresi al Teatro Regio di Parma rappresenta un’opportunità unica per:

  • Approfondire la conoscenza di un periodo cruciale della storia italiana, le cui conseguenze continuano a influenzare il nostro presente
  • Comprendere le radici di molte delle istituzioni e dei diritti che oggi diamo per scontati
  • Riflettere sul rapporto tra violenza politica e trasformazione democratica
  • Partecipare a un dibattito su questioni ancora aperte del nostro passato recente
  • Ascoltare direttamente dalla voce dell’autore i

    Scopri tutti gli spettacoli in Programma: Mario Calabresi

Mario Calabresi “Anni Settanta. Terrore e Diritti” Teatro Regio

Dove

Teatro Regio
Via Giuseppe Garibaldi,16, PARMA, IT, 43121

Quando

5-12-2025    
21:00

Event Type